21/07/09

Allestimento Fiere Designer




Il mio amico Emiliano Brinci exposition Designer mi scrive a proposito dell'importanza del suo profilo professionale e delle interazioni che esso comporta,rimango del parare che bisogna semplificare e non complicare per il resto concordo al cento per cento con Emiliano Brinci in Italia si improvvisa molto cosa che prima era considerata creatività ora e considerata solo confusione e perdita di tempo ed energie.Di seguito il commento originale:

.....Oggi come allestire uno stand non richiede doti e tecniche particolari ma solo una buona organizazzione che qualsiasi computer portatile saprà fare benissimo......"
Non sono pienamente d'accordo con questa affermazione, progettare uno stand e realizzarlo a regola d'arte.....non è proprio un gioco da ragazzi, purtroppo la maggior parte delle società pensa questo e come succede in Italia molti si improvvisano allestitori, specialmente chi per lavoro fa tutto tranne che questo!

In Italia la tendenza è appiattire le competenze di ogni professionista.
Molto spesso si pensa che un architetto o un ingegnere possano fare il lavoro di un exhibition designer....ma per esperienza posso affermare che non è propriamente cosi'!
Esistono professionisti che progettano case, altri che progettano interni, altri ancora che progettano arredi e mobili.

Le specializzazioni sono importanti, diffidiamo dal professionista che fa tutto!
Un buon render o un bel disegno non comporta la realizzazione di un bello stand.

19/07/09

Allestimento Fiere


Analisi del settore allestimenti in Italia: Cosa si intende oggi per una azienda moderna Italiana essere al top nel proprio settore produttivo ed avere una visibilità che le Fiere o manifestazione ed eventi di settore ancora garantiscono ma forse solo a livello internazionale nei giochi di mercato. Le considerazione di ogni capitano d'affari o di un direttore marketing ed ancor meglio di un responsabile comunicazione in Italia sono molto lontane dalla concreta realtà, la quale richiede oggi una comprensione attenta e lucida delle recenti mutazioni dei mercati e delle tecniche di comunicazione. Non è mia intenzione fare un'elenco degli errori ma proporre quello che attorno all'Italia avviene nel mondo degli allestimenti fieristici e come gli operatori per allestimenti integrino le nuove tecniche di comunicazione per promuovere i propri clienti nel mondo, e creare profitto e non una voce passiva nelle spese di una impresa che desidera sviluppare il proprio mercato incrementando i contatti e le opportunità di cui solo i migliori colgono i frutti lasciando agli altri una competitività sempre più efficiente ed aggressiva a costi non sostenibili per il lungo periodo. Oggi come allestire uno stand non richiede doti e tecniche particolari, ma solo una buona organizzazione che qualsiasi computer portatile saprà fare benissimo anche quelli per i giochi online. Gli allestitori in generale tendono a non comprendere che le fiere sono uno strumento oramai che si inscrive nella pura presenza per una azienda, presso un pubblico che ancora richiede il contatto fisico con il prodotto, ed incapace di superare le barriere del non visto e toccato. Il mercato dell'allestitore di fiere in Italia si identifica nella piccola impresa la quale non avendo la conoscenza necessaria ritiene la fiera o l'evento la soluzione migliore. Gli organizzatori creano eventi e fiere sempre più di nicchia ma a loro volta mancano della necessaria visibilità autoescludendosi dal mix di sinergie che il sistema globale richiede per interagire con il business e cogliere le opportunità, che non sempre sono dietro l'angolo. Il gioco online in questo settore ha senza dubbio dimezzato gli spostamenti di persone e cose, lo dimostrano le statistiche relative alle compagnie aeree che denunciano una notevole flessione del viaggio d'affari, derivante dall'uso sempre più massiccio delle video conferenze via internet e la possibilità per il cliente finale di interagire direttamente dalla propria interfaccia online con il prodotto o servizio che sia. le associazioni di settore come la A loro volta sono impegnate nella redazione e divulgazione di norme che sono più corporative che produttive impedendo una visione reale e globale del fare allestimento ed allontanando forse per sempre una soluzione per le imprese che in primo luogo sono destinate a limitarsi nel loro naturale sviluppo economico.Anche durante questa pandemia Covid19 si possono vedere come siano cambiati i giochi nelle strategie comunicative delle aziende in materia di allestimenti e comunicazione del brand.